Manfred Bergman, addio ad un pilastro della filatelia olimpica

Manfred Bergman se n’è andato i primi giorni di luglio a Ginevra. Aveva partecipato alla Verso Mexico ‘68 a Riccione entrando in contatto con i collezionisti italiani e collaborando per modificare il Regolamento FIP, allora penalizzante per le collezioni sport-olimpiche e più in generale per tutte le collezioni costruite con una struttura cronologica o sistematica. A IBRA ‘73 egli iniziò il suo percorso alle esposizioni FIP con una collezione Olimpica sempre più innovativa, arrivando alla Classe dei Campioni. Nel 1977 entrò nel Bureau della Commissione Tematica FIP come coordinatore dei Gruppi Tematici ed ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo dei Regolamenti e nelle loro successive modifiche, sino al Congresso di Madrid (2000), contribuendo intensamente alla loro diffusione ed alla formazione di giurati ed espositori. Fu spesso giurato ma anche team leader e segretario di giuria alle esposizioni FIP. Allorché l’avvento di Juan Antonio Samaranch alla presidenza del Comitato Olimpico favorì l’inserimento della filatelia nel quadro culturale dei Giochi Olimpici, Manfred Bergman insieme a Maurizio Tecardi ebbe un ruolo fondamentale nella creazione della Federazione Internazionale di Filatelia Olimpica (FIPO) e nella stesura di un accordo con la FIP che diede il suo patrocinio alle esposizioni sport-olimpiche (OLYMPHILEX) ai Giochi svoltisi dal 1988 al 2004. Grazie al suo contributo la sezione filatelica del Museo Olimpico di Losanna divenne un punto di riferimento per i collezionisti e di divulgazione verso il grande pubblico. Notevole e propositivo anche il suo contributo di studio, espresso con numerosi articoli sulla stampa specializzata, tra cui quelli su Stoccolma 1912, Parigi 1924, l’emissione portoghese per Amsterdam 1928, nonché le sue ricerche sui Giochi non disputati. Tra le sue ultime prese di posizione, un severo monito sui pericoli dei falsi, sia di vecchia origine, sia creati con le più potenti tecnologie digitali.